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lunedì 1 ottobre 2018

Dovete buttare i pneumatici? Ecco come farlo in maniera corretta


Quando la vita di una gomma finisce resta il problema di come liberarsene. Ecco come va fatto lo smaltimento in modo corretto.

I pneumatici sono fatti di un materiale molto inquinante e di difficile decomposizione, per questo è importante eliminarli nel modo corretto per non inquinare l’ambiente.

Negli anni uno dei problemi principali legati alla fine della vita di una gomma è stato quello dello smaltimento abusivo, che va a colpire vari aspetti quali ambiente, soluzioni politiche da adottare, lavoro e salute.
Una delle prime cause che hanno indotto a riporre una certa attenzione nei confronti di questo argomento è la protezione ambientale.

Spesso la gomma che compone le ruote abbandonate o in stato di non funzionamento, infatti, viene bruciata per poter smaltire rapidamente l’intera materia. Le emissioni di fumo provocate dalla combustione, possono provocare dei danni ingentissimi, soprattutto nel caso in cui questo fenomeno si verifichi per un grosso quantitativo di pneumatici.

I rischi ambientali sono strettamente legati a quelli della salute: le polveri che si alzano verso l’alto si propagano normalmente lungo i territori occupati dalla natura, dalla vegetazione intera, ma anche dalla popolazione.

 Smaltimento gomme: azioni svolte per agevolare lo smaltimento


Dalla fine del 2011 le leggi che riguardano il trattamento dei pneumatici al termine della loro funzione sono cambiate.

Il costo dell’operazione infatti non è più da addebitare alle officine di proprietà dei gommisti. I pneumatici, infatti, devono essere gestiti come qualunque rifiuto. Chi compra un’auto deve pagare obbligatoriamente anche le commissioni necessarie alla casa produttrice delle ruote, le quali hanno il compito di versare le commissioni ai consorzi appositi.
I consorzi prelevano i pneumatici dai centri di raccolta senza altri costi aggiuntivi (Decreto Ministeriale Nr.82 dell’11 aprile 2011).
Un’opzione utile è il riciclo dei pneumatici, che viene portato avanti dagli stessi consorzi. Le gomme infatti possono essere trasformate in delle granulometrie. Quello che verrà ottenuto al termine delle operazioni potrà essere reimpiegato per l’utilizzo in diversi campi: per la costruzione di pavimentazione sportiva, di erbetta artificiale, per varie tipologie di manufatti, materassi per allevamenti, altro.

Se le vostre gomme sono arrivate al capolinea, seguite attentamente il processo di smaltimento. Per le vostre nuove gomme c’è PneumaticiUsati.itwww.pneumaticiusati.it ;)

martedì 25 settembre 2018

Gli pneumatici fischiano? Ecco perché!


Se anche a voi è capitato che i vostri pneumatici fischiassero, sappiate che non siete gli unici. A parte il fastidio del fischio, ci sono delle cause precise che potete individuare facilmente.

Può trattarsi di un problema di convergenza, pneumatici sgonfi, un problema di campanatura. Quando gli pneumatici fischiano, non lo fanno mai allo stesso modo.
Il fischio, più acuto, si produce quando l’aderenza dello pneumatico tende ad avvicinarsi pericolosamente al suo limite minimo, sostanzialmente a causa dell’usura degli pneumatici.

È molto probabile sentirlo quando si sottopongono le gomme a una forte e improvvisa accelerazione, oppure percorrendo ad alta velocità una curva con un angolo di sterzata molto “chiuso”. La causa, però, può anche essere una convergenza non ottimale delle ruote, oppure un danno alle sospensioni, oppure può trattarsi, molto semplicemente, delle cattive condizioni del fondo stradale.

Abbiamo già detto che una delle cause principali degli pneumatici rumorosi è l’usura del battistrada, ma va ricordato che anche delle gomme nuove e appena montate possono fischiare per assestamento della tela, problema che si risolve nel giro di qualche km.

Più la superficie della gomma è scanalata, più forte sarà il rumore. Anche l’attrito con l’aria può generare rumore, così come una pressione non adeguata.
Nel caso in cui il fischio sia generato dall’usura, sarà il caso di cambiare le vostre gomme. Volete risparmiare senza rinunciare a qualità e sicurezza? Acquistate online su www.pneumaticiusati.it

sabato 15 settembre 2018

Come riconoscere i pneumatici 4 stagioni


In vista del cambio gomme invernali, vediamo da cosa si riconoscono le gomme 4 stagioni.

Era il 1997 quando l’azienda Goodyear ha introdotto sul mercato i pneumatici 4 stagioni, al giorno d’oggi molto utilizzati.

Sono stati progettati con lo scopo di offrire un’ottima aderenza, e di conseguenza una guida protetta, sia su un suolo invernale, innevato e ghiacciato, che su un suolo fangoso oppure torrido, riscaldato dalle alte temperature estive.

Questo modello di pneumatici è stato realizzato con gomme di diverse caratteristiche, per riuscire a mantenere equilibrio ed ottime prestazioni sia durante i periodi miti che in quelli eccessivamente caldi o eccessivamente freddi.

I modelli 4 stagioni potevano risultare utili a quanti non ritenevano fosse conveniente il cambio gomme fra periodo estivo e periodo invernale, oppure l’uso di catene, contro gelo e neve.

Ciò che li differenzia dagli altri pneumatici è la possibilità che offrono di essere lasciati alla vettura durante l’intero anno, senza limiti di circolazione e senza costringere gli automobilisti a cambiarli in base alla stagione.


I loro tasselli hanno degli intagli che garantiscono un’ottima aderenza sulla neve, mentre le lamelle 3D riducono la probabilità di deformazione dei tasselli stessi, sulle diverse superfici calde.

La sigla, che aiuta proprio a riconoscerli, è “M+S”, oppure “M-S”, “MS” o “M/S”, dall’inglese “Mud & Snow”, ovvero “Fango e Neve”. Questa è anche la sigla che è stata imposta dal Codice della Strada, sia italiano che europeo, assieme al simbolo, riportato solitamente sugli pneumatici invernali puri, di un fiocco di neve immesso all’interno di una montagna a tre punte, e che è da tenere in considerazione nel periodo che va dal 15 novembre al 15 aprile.
Importante dire che ci sono due sottocategorie degli pneumatici 4 stagioni:
  • I 4 stagioni con propensione invernale
  • I 4 stagioni equilibrati (dicitura “3PMSF”), con elementi distintivi del battistrada non si differenziano molto da quelli degli pneumatici invernali


Su PneumaticiUsati trovate varie tipologie di gomme, incluse le 4 stagioni. Fatevi un giro e scegliete il risparmio senza rinunciare alla qualità e alla sicurezza ;)

lunedì 10 settembre 2018

Guida pneumatici: le informazioni che si trovano sulle gomme


Siamo già a settembre e in men che non si dica ci ritroveremo a ridosso del cambio gomme invernali, al quale è importante arrivare preparati. Per questo innanzitutto bisogna conoscere i pneumatici. Ecco le informazioni che trovate sulle gomme.

Lo sapete che sulle gomme ci sono tantissime informazioni circa il modello, le caratteristiche e ciò che le distingue da altre gomme? Tutto questo è “scritto” nella loro zona laterale.

La prima informazione basilare è la lettera P, che identifica le gomme auto, anche se quelle di nuova produzione spesso vengono contrassegnate da una R. La “R” sta per “radiali”, cioè caratterizzate da una struttura composta da cavi, in acciaio o nylon, che hanno una disposizione a raggio rispetto al piano, simmetrico al loro battistrada.

La sigla ECE è l’abbreviazione della sigla UNECE che indica la “Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite”. Questa sigla dimostra la conformità alle normative varate dalla Commissione.

La dicitura TWI, invece, indica la posizione dei rilevatori di logoramento sul battistrada della gomma. Vi ricordiamo che questi rilevatori devono essere controllati periodicamente e la profondità minima che devono avere, anche a livello europeo, è di 1,6 mm.

Sempre nella stessa zona della gomma si trova la data di produzione, che viene riportata con un codice di soli quattro numeri, che sta ad indicare la settimana e l’anno di realizzazione.

Ma le informazioni non finiscono qui: c’è anche la dimensione della gomma riportata in mm, ovvero la larghezza dello pneumatico, seguita dal diametro del cerchio, inerente alla sua altezza, che viene calcolato in pollici.

Importantissimo anche l’indice di carico, un segnalatore della quantità massima di kg in grado di essere trasportati dalla vettura.

Ultima, ma non meno importante, l’indicazione della tipologia di gomma, che ci consente di comprendere se contiene una camera d’aria o è in grado di farne a meno. Come dimenticare, infine, i simboli che rappresentano la stagionalità della gomme? I pneumatici invernali hanno il simbolo del fiocco di neve, le gomme quattro stagioni la sigla M+S.

Guardate bene le vostre gomme, soprattutto prima dell’acquisto ;)

lunedì 3 settembre 2018

Le ferie sono finite? Iniziate a pensare alla vostra auto


Le vacanze sono finite da poco e il rientro si è ufficialmente concluso. È questo il momento giusto per pianificare interventi, controlli e manutenzione per la vostra auto.

Con settembre si ricomincia la routine, anche con i controlli della vostra auto. Manca poco più di un mese al cambio gomme invernali, quest’anno dal 15 ottobre al 15 Novembre (data in cui scatta l’obbligo), quindi conviene iniziare ad organizzarsi.

È il periodo giusto per verificare quindi lo stato delle vostre gomme. Quali sono gli elementi da valutare per capire se le vostre gomme sono in buono stato e non occorre cambiarle?
Oggi ci soffermiamo sul battistrada, tra i fattori determinanti.
Come sappiamo si tratta dell’unica parte del veicolo che aderisce alla strada, fondamentale per la sicurezza del veicolo. Uno spessore ridotto del battistrada, infatti, sul bagnato può ridurre in modo significativo l'aderenza ed il controllo.

Verificare la profondità del battistrada


Per verificare la profondità del battistrada occorre seguire alcuni step:
  1. Parcheggiare su una superficie piana e uniforme
  2. Utilizzare il freno a mano per posizionare il veicolo in posizione di parcheggio (se il cambio è automatico) o inserire la prima marcia (se il cambio è manuale)
  3. Ruotare quindi il volante di 45°, verso destra o verso sinistra, in modo da avere una chiara visuale del pneumatico da controllare


Vi consigliamo a questo punto di utilizzare un semplice calibro di profondità, detto anche profondimetro.

In Italia, il limite legale di profondità di battistrada residuo è di 1,6 mm sui tre quarti centrali del battistrada stesso e per l’intera circonferenza. Tutti i pneumatici hanno nei canali principali degli indicatori di usura del pneumatico: se la superficie del battistrada è allo stesso livello degli indicatori, il pneumatico è arrivato al limite legale e deve essere sostituito.

Vi ricordiamo che se le vostre gomme vanno sostituite, potete risparmiare scegliendo un usato di qualità e verificato su PneumaticiUsati.it

lunedì 30 luglio 2018

Quando e come invertire le gomme dell’auto: alcuni consigli


Di norma è bene invertire le gomme ogni 10.000 km, ma ci sono alcuni fattori da non sottovalutare.

Sostituire le gomme, o nel gergo “invertirle” è importante, tra le altre cose, anche per favorire un processo di usura uniforme e far durare di più il battistrada. Si tratta di una delle operazioni fondamentali da compiere sulle gomme della macchina.
Le gomme anteriori infatti si consumano con più velocità rispetto a quelle posteriori, quindi cambiarle spesso di posizione fa bene alla vostra auto e al vostro portafogli.

In genere l’inversione delle gomme va fatta ogni 10.000 km, ma ci sono delle variabili che ci obbligano ad effettuarla anche prima:
  • Se effettuiamo lunghi tragitti
  • Se viaggiamo ad alta velocità
  • Se carichiamo spesso l’auto


Tra gli altri fattori che ci obbliga ad anticipare l’inversione c’è anche l’usura irregolare delle gomme.

Come effettuare l’inversione delle gomme


L’inversione delle gomme è una procedura molto semplice se siete in possesso dei giusti mezzi, in alternativa vi consigliamo di rivolgervi alla vostra officina di fiducia, se non ce l’avete potete portare la vostra auto presso uno dei nostri centri convenzionati.

Se invece volete pensarci da soli, i passaggi sono questi:
  1. Sollevate l’auto
  2. Svitate i bulloni
  3. Togliete la gomma ed eventualmente rimuovete i copriruota
  4. Sistemate la gomma nella nuova sede
  5. Riavvitate tutto
  6. Riportate l’auto a terra


Ci sono comunque degli accorgimenti da tenere in considerazione:
  • Invertite dall’asse anteriore all’asse posteriore solo se le gomme hanno le stesse dimensioni
  • Se invertite pneumatici dotati di battistrada con disegno direzionale, seguite sempre le frecce impresse sulla parete laterale dello pneumatico


Un occhio da parte di un professionista del settore, comunque, è sempre consigliato! ;)


martedì 24 luglio 2018

Estate: una guida per prevenire le forature e limitarne i danni


Volete partire per le vacanze tranquilli? Alcuni consigli per limitare i danni da foratura.


Lo “stato di salute” delle gomme è importante tutto l’anno, ma lo è ancora di più in estate, visto che per molti automobilisti si avvicina l’ora della partenza per le vacanze.
Questo perché le persone di solito guidano su distanze più lunghe in estate, e c’è una maggiore incidenza di lavori stradali in corso.

Come sappiamo, inoltre, in estate come in inverno, in primavera ed in autunno, è sempre bene tenere sott’occhio la pressione degli pneumatici, che deve essere quella corretta: la bassa pressione dello pneumatico aumenta anche il rischio di danni laterali.

Per quanto riguarda le forature, non  possono essere evitate, ma si può limitarle. A prevenire le forature, oltre al controllo della giusta pressione di gonfiaggio, viene in aiuto il sistema TMPS-Tyre Pressure Monitoring System, a bordo di tutti gli autoveicoli di nuova omologazione.

Ma cosa fare in caso di foratura? Non c’è che una soluzione: fermarsi in un luogo sicuro al più presto possibile, e provvedere alla sostituzione dello pneumatico forato. Se le condizioni di traffico sono particolarmente difficili, una buona idea sarebbe di chiamare l’assistenza stradale. Altrimenti, bisogna armarsi di santa pazienza e cambiare la ruota, che deve essere sempre mantenuta in ottime condizioni.
Infine, premunitevi sempre “ferri” da tenere a bordo (triangolo di segnalazione, giubbino riflettente, cric, chiave per dadi e/o bulloni, un cuneo di sicurezza da mettere dietro ad una delle ruote nel lato opposto a quella da sostituire o da riparare): è “buona norma” sapere che devono sempre trovarsi a portata di mano.